Il neoscurantismo regressivo dell'ideologia
ateista dell'ecologismo catastrofista.
Perdite economiche e rischi per le libertà
politiche e sociali.
La lobby (cricca) degli ecologisti catastrofisti, costituita da meno
di una quarantina di persone al mondo, fa pubblicare a livello
mondiale dati climatologici falsati ad arte per supportare la loro
paventata tesi sulla catastrofe ambientale incombente che sarebbe
causata dal riscaldamento del pianeta.
Riscaldamento che in realtà non c'è, e
che sarebbe dovuto, a loro dire, dal così detto effetto serra delle
emissioni di CO2
nell'atmosfera.
Questo è confutato da tanti scienziati con dati alla mano che dicono
che non esiste nessun reale rischio climatologico per il pianeta. Né,
tanto meno, per effetto serra.
E' stata presentata all'ONU una petizione, rimasta ignorata, con
12000 firme per fare rivedere e verificare i dati e le elaborazioni
fasulle presentate dai catastrofisti.
Queste purtroppo accettate ed avvalorate presso l'opinione pubblica
da parte dei media e dei politici a livello mondiale.
Dunque il pericolo di catastrofi ed inondazioni è solo una mera ed
enorme bufala della potente lobby degli ecologisti catastrofisti che
riesce, a quanto sembra, ad interferire sul IPCC (intergovernmental
panel climate change) dell'ONU.
Richard Tol Rips dichiarava nel maggio 2014 che il 97% dell' IPCC
è campato in aria, non si basa su alcuna ricerca credibile di
sorta.
L'ultimo lieve innalzamento della temperatura, che sta già
progressivamente rientrando, è stato causato da una tempesta solare
che ha investito sia il nostro pianeta che, contemporaneamente, tutti
gli altri pianeti del sistema solare.
Certamente l'aumento di temperatura che c'è stato, ad esempio su
Marte come su Giove, non si può ovviamente addebitare a produzioni
di gas serra da parte di inesistenti esseri viventi su quei pianeti.
Ma unicamente alla tempesta solare.
E' stato calcolato che se, per ipotesi esagerata, raddoppiasse
l'attuale livello di concentrazione di CO2
nell'atmosfera, questo darebbe, alla lunga, dopo molti
decenni, lo stesso effetto di aumento della temperatura terrestre
corrispondente ad un incremento della radiazione solare del 2,25 per
cento.
Si veda l'analisi di Angshuman Modak insieme con i suoi colleghi
dell'Indian Institute of Science, pubblicata sulla rivista
“Environmental Research Letters”.
Da questa ricerca si comprendono meglio i cali e gli aumenti di
temperatura climatica del passato dovuti alle periodiche riduzioni od
incrementi delle radiazioni solari.
Gli scioglimenti e le ricostituzioni cicliche dei ghiacciai alpini
in tempi remoti furono anche molto più estesi rispetto allo
scioglimento attualmente in corso.
Oggi invece la attuale riduzione dei ghiacciai viene data come una
prova, a loro dire certa, del riscaldamento planetario dovuto alle
attività antropiche, cioè ai gas serra prodotti dall'uomo.
Dato che anticamente le emissioni di CO2
da parte degli uomini
erano molto basse, si sostiene che le variazioni delle
superfici dei ghiacciai alpini del passato furono causate dai fumi
saliti in atmosfera di ipotizzate grandi eruzioni vulcaniche.
Non si capisce in base a quale criterio non menzionano invece la cosa
più importante e fondamentale, cioè gli effetti delle provate
ciclicità degli irraggiamenti solari.
Ritornando all'ipotesi teorica del raddoppio della concentrazione di
CO2
si faccia caso
alla forte differenza tra le due percentuali, cioè quella del
raddoppio della CO2,
pari al 100 % in più, e quella del 2,25 per cento di aumento della
radiazione solare.
Sarebbe importante confrontare questa percentuale del 2,25 % con i
dati del passato eventualmente effettivamente rilevati. Al fine di
valutarne l'impatto sulla temperatura del pianeta.
Solo per avere un'idea invece di cosa necessiterebbe, per mera
ipotesi, per raddoppiare la concentrazione di CO2
nell'atmosfera si
consideri quanto segue.
Si dovrebbero avere il doppio
delle attuali centrali elettriche a combustibili fossili, delle
fabbriche e di ogni altro tipo di produzione, del parco macchine
mondiale, degli impianti termici domestici ed industriali e di
quant'altro emette la CO2
nell'ambiente a
livello mondiale. Veramente tanto!
Si tratta, con ogni evidenza,
di una ipotesi che fa astrazione dalla situazione concreta attuale.
Ed in più, anche se in
futuro si arrivasse a
questo raddoppio, non
sarebbe affatto certo che l'impatto
climatologico che darebbe sarebbe catastrofico.
La
ricerca sopra citata lo
equipara al 2,25 % di
incremento della radiazione solare.
La lobby degli ecologisti catastrofisti ci sta facendo pagare degli
alti costi economici e sociali che
oltretutto sono in gran parte inutili per la salute ecologica e
climatica del pianeta.
Questa in realtà non è affatto mal messa come ci vogliono fare
credere i catastrofisti.
In nome di un pericolo ambientale quasi inesistente, stanno
soffocando lo sviluppo economico ed industriale con pesanti ricadute
sui posti di lavoro in tutto il mondo ed in particolare sulle
prospettive di progresso dei Paesi più poveri.
A livello politico, è molto sospettabile, anche per esternazioni del
passato di qualcuno dei loro leader, che questa lobby vorrebbe
imporsi sul mondo come una nuova oligarchia dittatoriale verde,
facendo leva sulla paura della catastrofe ambientale.
Sono già riusciti a fare imporre un ingiustificato quanto
regressivo diktat come il protocollo di Kyoto.
Questo potrebbe anche preludere al loro predominio politico
mondiale, magari, chissà, appoggiati dalla lobby degli animalisti ed
altre.
Per riscontri si veda, ad
esempio fra altri, Global Warming Deception (L'inganno del
riscaldamento globale) del pubblicista biblista Jeffrey Grant. Il
naturalista Daniel Botkin citato da J. Grant nelle sue pubblicazioni.
John Coleman giornalista e fondatore di The Weather Channel.
Su determinati social network si vedano ad esempio fra altri:
The green swindle (La truffa verde).
Nobel laureate shames the global warming hoax (Premio nobel smonta la
bufala del riscaldamento globale).
Al Gore sued by over 30.000 scientists for global worming ( Al Gore
citato in giudizio da oltre 30.000 scienziati per il riscaldamento
globale).
Et cetera.
Sempre sul presunto catastrofico riscaldamento planetario, si vedano
i dati reali riguardo al fenomeno ciclico dello scioglimento e della
ricomposizione annuale della banchisa del polo nord.
I dati statistici dicono che nel decennio tra il 2000 e il 2010 ogni
anno la banchisa si è ricostituita e sciolta ciclicamente per un'
area di 10 milioni di chilometri quadrati, pari circa all'estensione
di tutta l'Europa. Non abbiamo visto conseguenti catastrofi!
Questo argomento viene usato come spauracchio per tutta l'opinione
pubblica mondiale, parlando sempre e solo dello scioglimento del
ghiaccio del polo nord e mai della sua ricostituzione nel periodo
invernale.
Anche sulla questione del rapporto tra l'inquinamento ambientale ed
atmosferico e la salute pubblica ci andrebbe un approccio scientifico
vero e serio data l'importanza e la delicatezza della questione.
Invece attualmente vige un'impostazione propagandistica
catastrofista che, il più delle volte, crea infondatamente allarmare
e paure fra la gente.
Si pensi un attimo a questo. Le popolazioni delle grandi città
industriali, ancora negli anni 60 e 70 vivevano a contatto con
concentrazioni di smog molto più elevate di quelle di oggi.
Stando alle soglie massime di fattori ed inquinanti ambientali
fissati dalle attuali leggi, in quei decenni ci sarebbe dovuta
essere, a causa dello smog di allora, una grande moria di gente, o
quantomeno una forte incidenza di patologie tipiche, diffuse su tutte
le fasce di popolazione.
Cosa che in vero e fortunatamente, non è affatto accaduta. In
Italia, grazie a Dio, si registra oggi una popolazione longeva anche
nelle città e nelle zone ex industriali!
Altra questione sono le gravi conseguenze sulla salute e sulla vita
di persone che lavoravano a contatto con forti concentrazioni di
sostanze altamente patogene che allora non si sospettavano tali, come
ad esempio l'amianto.
Dati statistici pubblicati in passato hanno dato sorprendentemente
più longevi i residenti delle città di pianura più inquinate che
gli abitanti in zone montane dove l'aria era ed è molto meno
inquinata.
Evidentemente questo va spiegato non con l'inquinamento ambientale ed
atmosferico ma con tutt'altri fattori patogeni.
Penso che una lobby di catastrofisti ecologisti, possa esistere, così come credo che esistano tante altre lobby che condizionano persone, mercati e governi. Non meno pericolose possono rivelarsi le lobby complottiste o negazioniste. D'altronde, già lobby esprime il concetto di gruppo di pressione. Praticamente oqnuna cerca di "tirare acqua al proprio mulino". Ciascuna, "pesca nel torbido",comanda,orienta, ma soprattutto, guadagna. Non ci sono regole morali, l'unica morale è il profitto. E poi ci siamo noi, duri e puri che conduciamo battaglie di libertà (esportiamo Democrazia),lottiamo contro la fame nel mondo, aiutiamo tante vittime della fame e della guerra, recuperiamo migliaia di persone alla deriva nel Mediterraneo e...siamo orgogliosi di ciò. Le Lobby ci osservano, gli facciamo tenerezza. Ma loro continuano a fare affari.
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