sabato 22 marzo 2014


BAN KI MOON
le OLIMPIADI di SOCHI
le LOBBY GAY
le IDEOLOGIE
i RISCHI per l' OCCIDENTE
NECESSARI NUOVI SPAZI di LIBERTA' e di DEMOCRAZIA nei MEDIA
SERVE una NUOVA POLITICA.
POST SCRIPTUM : CRIMEA.
APPENDICE.


La presa di posizione del Presidente dell’ONU alla vigilia delle olimpiadi di Sochi in Russia, appare tanto estremistica quanto incredibile da parte di una alta carica mondiale quale quella che ricopre e che dovrebbe essere super partes. Al punto da chiedersi se mai, anche durante i decenni della “guerra fredda” contro il comunismo, un Presidente dell'ONU abbia mai fatto un attacco così pesante, diretto ed esplicito sul tema dei diritti civili alla ex Unione Sovietica.
Stando alle parole ufficiali pronunciate da Ban Ki Moon a favore dei gay e delle loro lobby * , si direbbe che le ideologie dell'egualitarismo paritario e del solidarismo abbiano pervaso talmente tanto le menti al punto da offuscarle nell’uso della ragione e della relativa capacità di discernimento tra il bene ed il male, tra la normalità e l’anormalità, tra ciò che è sano e ciò che è patologico.
Tutte le ideologie distorcono e ribaltano la realtà vera delle cose. Costituiscono un inganno intellettuale per chi le segue. Producono di conseguenza sempre gravi errori e danni a carico di tutti.
Studentismo, femminismo, ecologismo catastrofico, animalismo. Siamo già tanto mal messi a causa delle distorsioni e dei danni prodotti nella vita quotidiana da tutte queste ideologie.
Ora vogliono inquinarci anche la sfera sociale della vita sessuale con il gaysmo. Poveri noi!
Già perché tutti i politici ideologisti non vanno più in là delle loro teorizzazioni. A loro basta la presunta assolutezza delle loro teorie, o, in vero, pseudo teorie ideologiche.
Ipotizzare quali invece possano essere le conseguenze deleterie sulla vita di tutti, delle leggi ideologiche che varano, non è cosa che li tange.
Così è stato per ogni ideologia inventata e poi attuata con provvedimenti vari legislativi. Mi riferisco alle ideologie odierne. Se ci fosse stato nel passato un minimo senso critico circa le conseguenti ricadute di certe teorizzazioni ideologiche si sarebbero escluse, invece che attuate, determinate riforme e leggi ispirate da ideologie che poi hanno prodotto e continuano a produrre mali sociali e anche danni economici a carico della società nel suo complesso.
Peggiori sono state le ideologie estremistiche, più lontane nel tempo, che hanno prodotto devastazioni e decine di milioni di morti, come il nazismo ,il fascismo, il comunismo ed il socialismo.
Senza le ideologie oggi vivremmo una vita, non dico felice, ma meno aggravata dalle storture, e dai problemi e dispiaceri generati da esse.
Le ideologie apportano anche aggravi e maggiori costi parassitari sulla spesa pubblica.
Il peso di tutte queste ideologie si scarica sulle spalle della gente e si sta aggravando sempre di più con negative ripercussioni in campo sociale e anche sulle casse dello Stato, pur se non ve ne è consapevolezza.
Anche l'erario pubblico ne viene danneggiato con pesantissimi costi . Questo accade in realtà molto più di quanto non ci si renda conto perché nessuno ne parla e quindi non ci sono ancora idee chiare né vi è quindi una presa di coscienza di pubblico dominio in merito. Ma tutti i giorni paghiamo un conto molto salato.
La cultura dominante non riesce a rilevare ciò perché è essa stessa intrisa di ideologie e, allo stesso tempo, è figlia e riproduttrice di ideologie. Tanto da potersi dire che quella che oggi comunemente passa per cultura dominante è invece,nella sostanza, più una pseudo cultura che una vera cultura.
Di seguito riporto un esempio di come le ideologie danneggiano la società e l'erario pubblico e non se ne sa niente e non se ne ha coscienza : lo studentimo.
La Scuola italiana, studentista da decenni, dà alla nostra società, gente furba, irrispettosa e poco istruita, a causa della demagogia dello studentismo.
Ma, bene inteso, come avviene per tutte le ideologie, in apparenza queste si presentano al contrario come qualche cosa di buono, di ispirato da principi sani e positivi.
La scuola che segue l'ideologia studentista si presenta come bonaria e favorevole verso gli studenti ed, ovviamente, verso le loro famiglie. In realtà però nella vera sostanza, è una scuola che diseduca e dà un basso livello di istruzione.
Da recente si è avuta notizia che in Italia accumuliamo da soli la metà di tutta la corruzione europea, per un importo annuo stimato in 60 miliardi di euro.
Verrebbe da fare una battuta, per quanto amara: E ti credo! Con una scuola così diseducativa come quella che ci ritroviamo! Dove invece di educare all'onesto lavoro, al rispetto e alla correttezza, spesso passa l'esatto contrario.
Credo si possa convenire che la diseducazione scolastica costituisca una delle cause fondamentali della corruzione in Italia.
La Scuola dà un’educazione di base agli studenti riguardo al tema dell’onestà nel lavoro, se induce gli studenti a studiare tutto ciò che richiedono i professori, senza farsi degli “sconti” personali.
La Scuola dà agli studenti un'educazione effettiva, educazione che si porteranno con sé per tutta la vita, se promuove solo chi è rispettoso e studia tutto correttamente. Solo così gli studenti possono essere educati all'onestà in generale, all'onestà intellettuale e all'onesto lavoro.
Se invece promuove chi non studia e non è rispettoso, diviene diseducativa nei fatti, pur se continua a conservare all'esterno la pseudo apparenza di una scuola, ovvero, di una istituzione addetta all'educazione e all'istruzione.
E' meglio avere dei non diplomati corretti e buoni lavoratori che dei diplomati furbi, poco professionali e poco istruiti.
Un giovane che non venga più ammesso a proseguire gli studi per carenze comportamentali e scarso rendimento scolastico, riceverebbe una forte e definitiva lezione educativa che se la porterebbe dietro per tutta la vita. Sarebbe una dura lezione, ma che gioverebbe a lui stesso e alla società in cui si inserirà come persona adulta e come lavoratore.
Viceversa, se si portano fino al diploma giovani che non lo meritano affatto perché non studiano, fanno i furbi, sono irrispettosi, le conseguenze sono che si diseducano questi giovani, si dà un cattivo esempio agli altri studenti, la scuola si dequalifica e la società si ritroverà poi dei diplomati furbi invece che onesti, di scarsa professionalità invece che di buona professionalità, di basso livello di istruzione invece che di buon livello.
C'è anche chi, per propria scelta, non vuole andare più a scuola dopo l'età dell'obbligo. A costoro la scuola studentista gli lascia l'idea di fondo, molto diseducativa, che una Istituzione come la Scuola è una cosa di poco conto perché si può raggirarla come si vuole, tanto la si fa sempre franca e si è promossi lo stesso.
L’ideologia studentista sostiene, di fatto, la tesi che nella Scuola dell'obbligo si devono promuovere tutti. Nessuno si deve punire con l'espulsione perché la didattica si svolge all'interno della scuola.
Già! Ma quando non ne vogliono loro ed ostacolano la didattica a scapito degli studenti che vorrebbero seguire le lezioni in un clima di tranquillità? Per questi ragazzi ci vorrebbero altre vie scolastiche educative alternative, non dovrebbero stare in classe insieme con i ragazzi che invece vogliono studiare.
Come stanno le cose oggi, invece escono dalla scuola studentista dell'obbligo degli ignoranti semi analfabeti, presuntuosi ed arroganti.
Ciò a smentire, nei fatti, le teorie pedagogiche, di moda negli anni settanta e ottanta, del tipo: libera crescita e libera fantasia creativa dei ragazzi. Nell'ignoranza e nella diseducazione non si notano sviluppi di fantasie creative, ma invece, insulsaggini e volgarità.
Questo, tra l'altro, costituisce anche, insieme ad altri fattori e situazioni ambientali, uno dei terreni di coltura in cui possono attingere tutte le mafie.
Infatti tutti i mafiosi non si rendono conto della loro ignoranza e pochezza. Pensano invece di essere intelligenti e dei grandi uomini solo perché sanno capire i loro affari e sono capaci di usare la violenza per imporre i loro sporchi interessi. Mentre giudicano le persone oneste come individui insignificanti e di poco conto se paragonate a loro stessi.
Nelle classi successive all'obbligo, a volte, si promuovono anche studenti che non sanno completamente nulla di certe materie, che non hanno neanche provato a studiarle e nemmeno dimostrato un minimo di buona volontà. Studenti che, per di più, non hanno neanche altri meriti particolari né per il comportamento in generale, né per il rendimento in particolare in altre discipline.
In altri termini, studenti indisciplinati che si fanno da se stessi degli sconti sullo studio in tutte le materie e per alcune, in particolare, si fanno lo sconto del 100%. Quel poco di lavoro che fanno se lo attaccano alla memoria volatile, per cui, all'indomani delle verifiche non ne è rimasto più nulla.
Poi, i Consigli di Classe formati anche ed a maggioranza da professori studentisti, tra giugno e settembre, non escluso direttamente a giugno, li promuovono lo stesso, anche con otto o nove in condotta! Che demagogia diseducativa!
La percentuale dei bocciati nelle classi iniziali delle superiori può risultare anche molto alta, intorno al 20% e più. Questo accade perché alle superiori arrivano anche studenti semi analfabeti e con una forte diseducazione comportamentale. Ignoranti, arroganti, presuntuosi che mettono a soqquadro le classi.
I professori, dal loro canto, non hanno gli strumenti di legge ed il potere individuale idonei per poterli educare ed anche, a causa di questo, non riescono a portare avanti la didattica per tutta la classe come si dovrebbe. Hanno quasi sempre i Presidi contro, che quasi mai prendono misure educative efficaci. Devono passare attraverso i Consigli di Classe che, a loro volta possono essere formati da professori studentisti. I Presidi normalmente sono allineati alle teorie pedagogiche dominanti. Per cui o sono contro i professori, rei di non sapere fare bene il proprio lavoro, d o si limitano alla classica ramanzina. Saranno pure cose importanti, ma inefficaci nella sostanza. Alla fine dell'anno, con la promozione in tasca, allo studente non è rimasto nulla della ramanzina o della lavata di capo.
Per dare ai professori gli strumenti educativi idonei ed efficaci potrebbe bastare, per incominciare a dare una svolta, anche solo un semplice intervento legislativo, a costo zero, che avrebbe però una ricaduta positiva enorme in termini di benefici sociali ed economici generali.
Se si alzasse il livello qualitativo educativo e formativo, a partire dalle materne, la percentuale dei bocciati calerebbe notevolmente come accade nei Paesi e nelle Scuole dove si impartisce una giusta educazione agli studenti di ogni età e a partire dalla prima infanzia.
Un breve aneddoto. All'Esame di Stato del 2008 in un Istituto tecnico industriale statale, vidi personalmente un compito di Italiano, eseguito da un candidato interno, italiano figlio di italiani, in cui nell'intestazione, a lettere maiuscole, c'era scritto Esame di “Statto” con due ti!
La professoressa, commissaria esterna di Italiano, non se ne stupì più di tanto. La cosa non fece scandalo e passò senza alcun rilievo particolare. Il candidato, dall'atteggiamento e dallo sguardo tipico dei furbetti, che non eccelleva in alcuna materia, fu diplomato senza avere nemmeno almeno qualche merito particolare per altri aspetti.
Fu un diploma dato, fra i tanti che si danno in Italia, per causa ed effetto dell'ideologia e della demagogia studentista. In una Scuola non studentista non sarebbe nemmeno ipotizzabile che un candidato arrivi all'Esame di Stato con una impreparazione di quel tipo nella lingua madre.
Bisogna prendere atto di quanto possa essere basso il livello medio educativo formativo e dell'istruzione dei nostri diplomati. E di quali e quante possano essere poi le ricadute negative nel mondo del lavoro ed in campo sociale con diplomati di così baso livello educativo formativo e dell'istruzione.
La conseguenza è che poi questi giovani, quando entrano nel mondo del lavoro, si portano dentro la convinzione profonda che conviene fare i furbi, in generale, e scansare le fatiche del lavoro, in particolare. Danno male esempio anche a chi vuole essere un buon lavoratore e, in certi casi, riescono a guastare la situazione lavorativa, nel suo complesso, nei posti di lavoro. Sarà anche una parte minoritaria, ma gli effetti che riesce a produrre ci sono e sono anche pesanti.
Nell'ipotesi che facciano invece i lavoratori autonomi o gli imprenditori è immaginabile di cosa potrebbero essere capaci di fare di lecito e di positivo per l'economia, ma purtroppo anche facilmente di illecito e di dannoso a scapito di tutti.
Così loro stessi divengono vittime di una scuola diseducativa. La società ne paga i vari costi apportati da lavoratori che non fanno o fanno male il loro lavoro, a cui si sommano i costi delle fregature e ruberie, e della corruzione organizzata dai furbi di ogni tipo.
La scuola studentista, cioè demagogica e diseducativa, è come un campo seminato ma infestato dalle male erbe: non può dare buoni frutti, ma solo poca produzione e di scarsa qualità.
Bene inteso, ufficialmente la nostra Scuola, nella sua funzione più intrinseca ed importante, cioè quella educativa formativa e per l'istruzione, non è messa in discussione da nessuno.
Si vede che a tutti va bene così come è. Salvo qualche politico che dice, per la verità molto tiepidamente e sporadicamente, di volere introdurre il principio del “merito” nella nostra Scuola.
Merito che oggi, con l'attuale Governo, sembra che si tradurrebbe a carico degli insegnanti, e non il “merito” scolastico quale mezzo educativo e di selezione degli studenti.
E dire che per un cambiamento di base della Scuola basterebbero, in parte, dei provvedimenti a costo zero!*


Andando in altro campo, in quello delle ideologie sui temi dell'economia.
L'ideologia estremistica del liberismo finanziario ha già causato, negli ultimi anni, pesanti contraccolpi quasi mortali per l'economia dell’intero Occidente capitalistico.
Gli attuali deboli segnali di ripresa non ci possono rassicurare per il futuro e,soprattutto, non ci danno garanzie riguardo al rischio di altri possibili cicloni speculativi nel mondo della finanza con devastanti ripercussioni sull'economia reale.
Nulla si sta dicendo né tanto meno facendo in concreto a livello internazionale e soprattutto da parte degli Stati più potenti, per correggere le profonde storture nelle impostazioni e nei regolamenti attuali del mondo borsistico finanziario bancario, generate dall'ideologia del liberalismo estremistico*.
E dire che nell'impostazione originaria alla base della creazione delle banche e della borsa valori c'erano buone e positive intenzioni ed idee.
Poi però invece le cose, in generale, sembra che vadano sempre storte. Ciò perché chi gestisce di fatto il potere, nel chiuso delle stanze dei bottoni, come si diceva in passato, fa le cose in pratica come più convengono a determinate categorie di persone, quelle che oggi si chiamano le lobby. Per tutti gli altri, per il popolo di cui tutti siamo parte, c'è quello che resta e che ne consegue.


Ritornando a Ban Ki Moon e alle lobby gay. La solidarietà data a chi propone cose o cause sbagliate è sempre mal riposta, e chi la dà diviene complice e corresponsabile di tutti i danni che ne conseguono.
L'ideologia solidaristica, per definizione, corrisponde proprio ad una pseudo solidarietà che in apparenza può sembrare positiva, ma che in realtà risulta essere perfino una leva di peggioramento di cose sbagliate e dannose. Tanto più se il solidarismo è riposto su ideologie che possono compromettere i destini dell'intera umanità.
La presunta parità di diritti, ipotizzata dalle ideologie dell'egualitarismo paritario e del solidarismo, su questo tema, in pratica, si tradurrebbe nel favorire la diffusione e l'induzione alla bisessualità e alla omosessualità, ossia alle deviazioni sessuali.
Riguardo a ciò, è prevedibile, che le ricadute sarebbero nefaste per la società nel suo complesso e soprattutto per i più giovani in particolare.
Il paradigma dei mutanti gay e dei loro sostenitori ed epigoni, sembrerebbe essere il seguente.
I sessi sono più di due e tutti di pari dignità ed importanza, ergo, si deve creare il riconoscimento ed il diritto ufficiale di altri sessi (sarebbero forse una mezza dozzina o più in totale?), e il diritto ai matrimoni gay. E guai a chi è contrario ( leggi repressive contro gli “omofobi”).
Di conseguenza la società dovrebbe essere costituita da famiglie con tutti i tipi di accoppiamenti e, bene inteso, in questo quadretto idilliaco, saremmo poi tutti felici e contenti in un mondo migliore e più giusto!
Già perché, in ironia fantascientifica, si direbbe che le coppie gay generano da sole i bambini così come avviene in natura per le coppie normali formate da un uomo ed una donna.
Queste persone sfortunate ( e/o viziose, o malate, o mutanti ), omosessuali o bisessuali, evidentemente sentono dentro di loro attrazione sessuale verso persone dello stesso sesso. Ipotizzano forse questo anche come vero amore. Pensano che se questo esiste in loro allora è una cosa normale ed addirittura, poiché si tratterebbe di un sentimento nobile come l'amore, anche di una cosa bella e positiva.
Il sempiterno errore di noi umani. Cioè di credere in automatico che il proprio ego ed il proprio egoismo hanno sempre ragione. Per cui ci allineiamo ed attestiamo su posizioni che sovente sono invece sbagliate e contraddittorie.
Purtroppo per i gay, in natura le cose stanno diversamente. E loro, invece di sperare nella possibilità della risoluzione di questo problema attraverso la ricerca scientifica, come vorrebbe il buon senso, vorrebbero risolversi il problema da se stessi stravolgendo le leggi naturali sui sessi e sulla famiglia secondo le loro voglie e i loro agi egoistici.
Quanta improntitudine, quanto egoismo presuntuoso e pericoloso!
A mio giudizio, noi tutti del genere umano conosciamo solo una minima parte di ciò che sarebbe importante conoscere dell'Universo nel suo complesso e di noi stessi ivi inclusi. Ciò che ignoriamo è moltissimo e di gran lunga maggiore di ciò che conosciamo.
La summa di tutte le scienze e delle tecnologie che possediamo è ancora molto lontana dal livello in cui dovremmo essere per poterci dire conoscitori di noi stessi e dell'Universo. A partire dalla nostra stessa essenza e dalla nostra storia, e dal pianeta su cui viviamo e che diciamo, forse presuntuosamente, essere il nostro.
Dovremmo tutti immergerci in un profondo bagno di umiltà che, allo stesso tempo, dovrebbe avere doppia funzione, di autocritica catartica da un lato e, dall'altro, di spinta e di nuova motivazione alle ricerche in campo scientifico, nel cammino verso nuove e più avanzate civiltà sociali e politiche.
L'Occidente capitalistico si auto valuta e si glorifica come il più avanzato sul piano delle conoscenze, e su quello delle libertà e dei diritti civili. In realtà, a mio giudizio, manchiamo molto sui due piani.
Le lobby gay, che rappresentano solo una minoranza di persone sfortunate, ma smaniose di potere ed autoaffermazione per le proprie recondite o manifeste voglie, molto presuntuosamente vorrebbero stravolgere la natura proponendo una società barbarica basata, di fatto, sull'elegia delle deviazioni sessuali e sull'invenzione di presunti diritti a formare coppie mono sessuali.
Ma queste posizioni cozzano fortemente contro la natura perché i sessi naturali sono due, altra cosa sono le deviazioni sessuali. La famiglia naturale è quella formata da un coppia che potenzialmente può generare figli, cioè da un uomo ed una donna.
Chi si cimenta a voler stravolgere le cose fondamentali della natura è destinato al fallimento e a fracassarsi contro una forza immensamente più potente e più grande di tutti gli uomini del mondo, cioè la forza della natura stessa.
Figuriamoci di una piccola minoranza come quella dei gay che vorrebbe rimescolare la natura della specie umana, su questioni così fondamentali come quella della definizione dei sessi e della formazione delle famiglie.
La cosa più brutta in questa vicenda è che nel contempo costoro creano devastanti danni sociali e tribolazioni per tanta gente e, soprattutto con le adozioni che vorrebbero, per bambini che non hanno nessuna colpa ma solo la sfortuna di non avere i genitori. Così su di questi bambini si aggiungerebbe la mala sorte alla sfortuna!
Le lobby gay, pur essendo destinate ad un misero quanto devastante fallimento, proseguono pervicacemente sulla strada sbagliata della presunta capacità di rovesciare, col potere politico e con le leggi, cose fondamentali della natura.
Stanno guadagnando però sempre più terreno nei Paesi dell'area occidentale. Tanto da riuscire a strumentalizzare, con i loro sostenitori ed epigoni, lo spettacolo di inaugurazione delle olimpiadi di Sochi, e a farne una occasione mondiale di loro propaganda sotto l'egida dei diritti civili, per la verità presunti e inventati da loro stessi.
Ci hanno guastato anche quello che doveva essere un piacere ed una occasione di distensione e tranquillità per il mondo intero!
In questo Ban Ki Moon ha fatto già la sua parte con quella improvvida dichiarazione prima dell'apertura delle olimpiadi.
Il Presidente USA non ha presenziato alla cerimonia inaugurale delle olimpiadi perché contrario alla politica della Russia riguardo ai gay. Secondo notizie giornalistiche, gli USA a Sochi dovevano essere rappresentati da una nota esponente lesbica ** . Mi sfugge se poi le cose sono andate così di fatto.
Una conseguenza politica, di questa scelta ideologica del Presidente USA, è stata che ha lasciato al Presidente cinese il posto indiscusso di leader numero uno internazionale quale ospite in quella ribalta mondiale quale è stata l'apertura dei giochi olimpici a Sochi in Russia.
I Presidenti della Francia e della Germania non hanno partecipato, anche loro, all'apertura delle olimpiadi per ribadire la loro critica alle leggi russe in materia. Leggi che poi, in realtà, sono ispirate dalla esigenza di difendere la società nel suo complesso e soprattutto i minorenni da quello che chiamerei il pericolo del “ contagio del vizio delle deviazioni sessuali”, da un lato, e dall’altro di difesa dei bambini dalle adozioni gay.
Gli atleti della Germania hanno sfilato ostentatamente con una divisa con i colori simbolici dell’arcobaleno scelti dai gay per le loro bandiere. Già perché le lobby gay si sono impossessate, a loro uso e propaganda, di una cosa della natura che è di tutti: l'arcobaleno con i suoi colori. Una cosa tanto naturale quanto bella da vedersi utilizzata ingannevolmente da costoro. Che tristezza!
Positiva invece la dichiarazione del presidente del CONI Pescante, di lasciare fuori dai giochi olimpici questo tipo di questioni.
Riguardo al Presidente degli USA, in particolare, si pone anche una questione di democrazia. Mi riferisco alla vicenda della così detta Proposition 8 *.
Ovvero, se vale di più il pronunciamento popolare, riguardo ai matrimoni gay, nel Referendum del 2008 nello Stato della California. Oppure il successivo ricorso che fecero le lobby gay dopo avere perso questo Referendum, nella loro più grande roccaforte.
Le lobby gay non accettarono il responso democratico delle urne. Si appellarono ad un Tribunale di Los Angeles che, a sua volta, contraddicendo la sentenza della Corte Suprema della California che aveva dichiarato legittimo il Referendum, diede ragione ai gaysti sui loro presunti diritti di eguaglianza a formare famiglia e a contrarre matrimonio fra persone dello stesso sesso, affermando invece l'illegittimità del Referendum in quanto lesivo, a suo giudizio, del principio di uguaglianza.
Per la verità il diritto al matrimonio se lo sono inventato da se stessi perchè non è mai esistito.
Guarda fino a dove arriva la pervicacia di queste persone: perdono il referendum e poi, di fronte alla sconfitta delle urne, ricorrono in Tribunale. Per costoro il pronunciamento democratico della maggioranza non conta se non è di loro gradimento. Quindi per quelle lobby gay, la democrazia è una cosa del tipo che se gli conviene va bene, se non gli conviene si passa alla ricerca di un Tribunale, possibilmente compiacente nei loro confronti.
Un Presidente scavalca di fatto, per ideologia gaysta, un pronunciamento popolare referendario. Un Tribunale emette una sentenza ideologica e contraria al deliberato della Corte Suprema del suo Stato, dicendo in sostanza, che i matrimoni gay sono legali e che quindi, implicitamente, l'ordine naturale delle cose si può stravolgere con delle leggi dettate dalle voglie dei gay. Che situazione!
Questa pagina di storia non segna certo una vittoria della democrazia sull'ideologia ma, purtroppo, il viceversa. La stessa cosa potrebbe dirsi del pronunciamento dell'Alta Corte USA emesso l'anno scorso a favore delle lobby gay.
I politici e gli Stati che hanno già legiferato sui matrimoni o le unioni gay, non risulta che si siano sentiti in dovere, per lo meno, di consultare direttamente il popolo viste le pesanti ricadute sulla vita di tutta la gente. Pur se comunque la questione della definizione dei sessi e dei matrimoni omosessuali non sarebbe affatto nemmeno argomento di referendum. Il solo parlarne dovrebbe già essere fuori dalla logica e dal buon senso. Ma le cose oggi camminano capovolte.
Quello che invece, secondo buon senso, si dovrebbe fare, sarebbe la promozione della ricerca scientifica al fine di trovare il modo per poter risolvere questo problema a tutti gli omosessuali che ne farebbero richiesta. Questo sarebbe buon senso e logica, non gli stravolgimenti contro natura che propongono le lobby gay, i loro epigoni e tutti i politici che stanno dalla loro parte.
Invece a tutti quei politici che hanno legiferato pro matrimoni gay, gli sono bastate le loro ideologie dell'egualitarismo paritario e del solidarismo per sentirsi sicuri e pronti a varare quelle leggi barbare e di mutazione della natura sociale.
Quanta stoltezza, quanta incapacità di previsione delle sicure e disastrose conseguenze sociali!
Se queste leggi non verranno cancellate presto si imbruttiranno sempre di più le società nel tempo e non si sa a quali mutamenti di civiltà e anche possibili mutamenti biogenetici si potrebbe andare incontro.
Riguardo a questo aspetto, in particolare, è singolare che determinati politici inorridiscano all’idea che possano circolare e consumarsi, ad esempio, i pomodori geneticamente modificati con la buccia più resistente. Mentre non fanno una piega, anzi sostengono le politiche sulla gayzzazione. Queste si, che costituiscono un rischio vero e diretto di mutazione genetica per la razza umana.
Un indizio del rischio di mutazioni genetiche e di possibili cambi della natura umana, lo ha fornito proprio uno scienziato americano gay. Questi, intervistato, ha dichiarato di avere una ghiandola cerebrale più piccola rispetto a quella degli uomini e di una misura all'incirca come quella delle donne.
Chi recide le proprie radici non sa dove andrà a finire.
Non siamo più ai tempi in cui i gay inscenavano solo le carnevalate delle sfilate irrispettose dei gay-pride alle quali non facevamo nemmeno caso.
Oggi siamo alle leggi sui matrimoni omosessuali e alle leggi repressive contro la cosiddetta “omofobia”.
Omofobia, questa parola rappresenta, allo stesso tempo, una doppia contraddizione, cioè è un paralogismo ed anche una parola errata etimologicamente*.
I politici che vorrebbero queste leggi sembra che non si rendano nemmeno conto che con l' “omofobia” si introdurrebbe, di fatto e per legge, un reato di opinione.
E dei principi di libera manifestazione del proprio pensiero, quando questo sia legittimo, cosa ne è rimasto?
Invece, per contro, il pensiero delle lobby gay gode di corsie privilegiate e raccomandate presso tutti i media, quelli di Stato inclusi, come ad esempio la RAI in Italia.
La RAI ha preso di petto la campagna propagandistica pro gayzzazione, passando sopra la testa della gente, come se essa fosse del tutto privata o un organo di partito. Invece, è noto, che la RAI incassa il canone pagato da tutti, un miliardo e settecento milioni all'anno, e ripiana i suoi passivi con i soldi dello Stato, quest'anno 244 milioni.
Fanno propaganda ed apologia e, di fatto e di conseguenza, anche il lavaggio del cervello alla gente che gli paga pure il canone.
Guarda dove siamo arrivati! Si capovolgono completamente i valori e le parti.
Elogi e porte aperte per i gaysti che vogliono andare contro natura e invece, carcere, proposto con le leggi sulla “omofobia”, per chi vuole difendere e salvaguardare la natura della specie umana per quanto concerne la definizione dei suoi sessi e la composizione delle famiglie!
Riguardo all'importante ruolo che hanno i media, e la comunicazione in generale, nel mondo di oggi per ciò che concerne l'orientamento dell'opinione pubblica, credo si dovrebbero ripensare e cambiare le basi attuali legislative e regolamentari al fine di dare maggiore garanzia di libertà e democrazia al popolo.
Oggi si potrebbero migliorare ed aumentare le garanzie di libertà e democrazia riguardo al potere dei media nel campo della comunicazione e dell'informazione in generale, nel giornalismo come nella produzione di ogni tipo di spettacoli televisivi, cinematografici ed altro.
I nuovi strumenti informatici telematici di cui disponiamo oggi a livello di massa potrebbero costituire, in questo, un valido mezzo di controllo immediato libero e democratico di base sulle comunicazioni date. La consultazione democratica si potrebbe attuare con continuità e sempre con canali telematici appositamente costituiti, controllati e garantiti ufficialmente dal potere statale.
Lo stesso strumento potrebbe essere impiegato anche a priori, cioè prima di prendere la decisione se dare corso o meno, a campagne tematiche, che poi diventano, di fato, non solo di informazione ma anche di orientamento della gente, su certe questioni di grande rilevanza ed importanza sociale.
Non la censura di Stato, ma la consultazione libera e democratica popolare.
Così ad esempio si sarebbe dovuto procedere prima di avviare la campagna, già in atto, pro gaysmo decisa invece in modo unilaterale e al vertice dai media e dalla RAI, con i politici, dal loro canto, consenzienti.
Su una questione di rilevanza sociale come questa si sarebbe dovuto promuovere in merito un pubblico dibattito, libero, regolamentato e controllato. Poi consultare democraticamente e direttamente il popolo con i nuovi strumenti informatici. Quindi,in base all'esito della consultazione, o archiviare il tutto oppure procedere con il via libera ai media e ai giornalisti che si dovrebbero però prima dichiarare ufficialmente a favore di quale parte stanno.
Diverso invece per gli organi di partito o per quelli dichiaratamente politici che possono continuare a decidere autonomamente la loro linea politica e le loro campagne in tutti i campi come avviene oggi.
Se le cose non verranno cambiate in tal senso, secondo l’ipotesi sopra esposta a grandi linee, si resterebbe in una situazione arretrata, in campo politico sociale e culturale, rispetto agli strumenti elettronici di comunicazione che le nuove tecnologie ci stanno fornendo già oggi.
La democrazia resterebbe ingessata nelle forme attuali e non al passo coi tempi. La libertà, la libera circolazione del pensiero legalmente espresso dal popolo, rimarrebbe limitata nelle forme ancora attuali che sono più facilmente accessibili dalle varie grandi lobby esistenti in tutti i campi.
Ferme restando le cose come sono oggi, continuerebbero a verificarsi abusi di potere da parte della politica e dei media a danno della società e del popolo.
Così, ad esempio, il TG1, come se fosse un organo di partito, ha dato ampio spazio, e poi anche replica, al calciatore del Cagliari Daniele Dessena riguardo alle sue azioni di propaganda gaysta che sta svolgendo.
La RAI , con l’appoggio della politica, è, con ogni evidenza, sostenitrice e grande propagandista di tutte le ideologie, gaysmo compreso.
Questa brava persona, quale appare sia, Daniele Dessena ha dichiarato che, secondo lui, ognuno è libero di scegliersi la vita che vuole. Poi, sempre sul TG1 e con l'appoggio della stessa testata , ha avuto spazio, in seguito, per contro attaccare i suoi contestatori allo stadio dandogli degli “ ignoranti”.
Faccio presente e ricordo a Dossena, ma soprattutto alla RAI, che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella degli altri.
La libertà diventa libertinaggio quando va a limitare o ledere quella degli altri. Non si è liberi di infastidire, provocare o rappresentare pericoli per gli altri.
Il gaysmo rappresenta anche pericoli per la salute sociale.
Il fatto che l' OMS abbia cancellato l'omosessualità dall'elenco delle malattie (una cancellazione su motivazione scientifica o ideologica? Libera o raccomandata?), non ci dà affatto garanzie sui rischi di una maggiore diffusione del vizio delle deviazioni sessuali e di mutazioni biogenetiche, che potrebbero derivare da leggi che equiparano le coppie gay ed ufficializzano il terzo sesso.
E' come per tutti i vizi in generale. Questi trovano tanto più diffusione quante più sono le occasioni di venirci a contatto. Ancor peggio se i vizi vengono invece riconosciuti ufficialmente come una cosa normale.
Le pratiche omosessuali o sono un vizio o una malattia o entrambe le cose. La loro diffusione e, peggio, ufficializzazione, può anche essere causa di mutazioni biogenetiche per il genere umano.


L'Occidente capitalistico, invertendo storicamente le parti a proprio svantaggio, sta diventando quello che il Presidente Reagan aveva detto della ex Unione Sovietica quando l'aveva definita come il “Regno del Male”.
L'Occidente è particolarmente impregnato di tante ideologie, gaysmo incluso, molto di più rispetto ad altre aree geo politiche mondiali.
Per altro. Riguardo ad aspetti economici finanziari, l'Occidente, a causa dell'affarismo speculativo della sua grande finanza, è stato, nel 2011, in bilico e sull'orlo della catastrofe economica finanziaria, col rischio, per effetto domino, di coinvolgere e compromettere tutta l'economia su scala planetaria.
A causa delle sue diffuse ideologie in campo sociale, come in campo economico, l'Occidente, se non correggerà tutte queste distorsioni e le contraddizioni che nutre nel suo seno, potrebbe diventare esso il così detto “Regno del Male”, di reaganiana memoria, per i pericoli che può rappresentare per la stabilità politica ed economica di tutto il pianeta.
Se l'Occidente capitalistico non si libererà al più presto di tutte le zavorre ideologiche di tutti i tipi e in tutti i campi, rischia seriamente un tracollo sociale ed economico di proporzioni storiche epocali.
Le classi politiche al potere sembrano al contrario volere ulteriormente peggiorare, invece che correggere, la situazione con altre ideologie come quella odierna del gaysmo.
In Svezia è stata abolita per legge nella lingua ufficiale la distinzione tra genere maschile e femminile. Hanno almeno consultato prima con un referendum il popolo? Non ho notizie al riguardo.
In Germania era stato annunciato che da novembre del 2013 si doveva istituire, per unilaterale decisione al vertice del potere politico, all'anagrafe il terzo sesso. Anche su questo hanno almeno consultato prima con un referendum il popolo? Non ho notizie al riguardo.
E' apparsa la notizia che il Comune di Milano, per unilaterale decisione assunta al vertice dal potere politico, ha fatto divieto, nei suoi asili, di usare le parole mamma e papà e di sostituirle con la parola unica di genitore. Su questo hanno almeno consultato prima con un referendum il popolo? Non ho notizie al riguardo.
Il Comune di Torino da parte sua e su decisione al vertice, come altri comuni all'estero, si è auto dichiarato ufficialmente amico dei gay e delle coppie gay. Questi sono considerati ufficialmente come i ben venuti e graditi anche per il turismo.
Per cui, le persone e le coppie normali si accontentino di essere accolti come gente comune di nessun rilievo e merito particolare. Mentre ai gay, per i loro alti meriti e la loro grande importanza, è riservata una particolare buona accoglienza!
A mio giudizio il Comune di Torino forse farebbe meglio a ridurre le sue altissime tasse comunali. Ad esempio l'ex IMU risultava, unica in Italia, a 4 cifre, da dati pubblicati dal Corriere della Sera.
La politica pro gaysmo e la pseudo cultura che la sostiene, stanno innescando un meccanismo che può portare verso mutazioni sociali con conseguenti e possibili mutazioni anche biogenetiche sessuali sulla razza umana.
Credo che sia importante per l’umanità intera disinnescare le bombe sociali che i mutanti gay con i loro sostenitori ed i gaysti stanno disseminando in tutto il mondo con l’appoggio di alte cariche mondiali, gayste anche loro.
La grande questione che abbiamo di fronte è che, in particolar modo nell' Occidente, da decenni è operante una spirale avvolgente e soffocante fatta di tante e diverse ideologie in campo sociale, tutte aventi una radice di bassa cultura decadentistica e di altre ideologie in campo finanziario e bancario.
Le classi politiche dirigenti attuali sono favorevoli, invece che contrarie, a queste ideologie. I rischi che corriamo a breve e medio termine sono grandi e gravi. A lungo termine invece queste ideologie e questa politica saranno spazzate via di sicuro, ma a quale prezzo?
Attualmente i maggiori leader e i maggiori Paesi dell'Occidente capitalistico continuano sulle loro vecchie politiche e sembra che non vedano a quali grandi rischi fanno andare incontro interi popoli. Forse non hanno ancora realizzato che l'Occidente è già sulla strada del ridimensionamento e che le ideologie, che loro stessi coltivano, rischiano di farlo affondare.
Le civiltà implodono sotto i fardelli e i macigni delle loro stesse contraddizioni.
I maggiori politici dell'Occidente, per altro, sembra che sottovalutino che l'Occidente sia già in discesa, nei confronti di altri Paesi che invece salgono, nella scala dell'importanza mondiale.
Siamo in una fase di confronto e di possibili cambiamenti di gerarchia ed importanza fra culture, economie e potenze storicamente diverse tra loro.
Motivo in più che dovrebbe consigliare ai politici dell'Occidente di ravvedersi, di correggere certe impostazioni invece che peggiorarle. Di scegliere una via di moderazione invece che l'estremismo ideologico. Di rapportarsi con maggiore equilibrio con gli altri Paesi delle altre aree mondiali.
Sarebbe importante per le sorti dell'umanità presente e futura, che tutti i politici del mondo e tutti i poteri forti che ci sono, imbocchino un'altra strada, un'altra mentalità, un'altra cultura dei rapporti fra uomini e tra popoli.
Si potrebbe chiamarla quella della globalizzazione progressista, nell'interesse vero di tutti e di tutti i popoli.
Per noi, che viviamo nel presente questo periodo storico, è importante e doveroso difendere la gioventù e la società nel suo complesso, da questi ideologisti e dalla barbarie che rappresentano.
Necessita un'altra prospettiva e una nuova speranza per tutto l' Occidente.
Si deve promuovere una nuova politica sociale ed economica, una nuova cultura neoilluminista* progressista per salvare l’umanità dalle barbarie neoscurantiste regressive di tutte le ideologie e dei loro sostenitori ed epigoni.
E' diventato indispensabile per le nostre sorti creare un nuovo movimento e/o un nuovo partito.
Post scriptum.
Nell'attuale crisi internazionale in Crimea, le posizioni politiche fortemente critiche assunte dal Presidente USA e dal Presidente dell'ONU in occasione delle olimpiadi di Sochi riguardo al tema dei diritti civili in Russia, credo non abbiano giovato alla distensione dei rapporti politici, in generale, e in questa congiuntura dell'Ucraina in particolare.
Si riprende a parlare di clima da guerra fredda. Chiusa ed archiviata la ex Unione Sovietica, sembra che l'Occidente capitalistico voglia continuare ad attaccare la Russia sul tema dei diritti civili. Tra l'altro contraddittoriamente perché, a mio avviso, è forse più l'Occidente a non avere in tema tutte le carte in regola a causa delle sue ideologie estremistiche. Mentre l'attuale classe politica al potere in Russia da tempo si è messa giustamente alle spalle il comunismo e segue la democrazia.
L'Occidente si schiera strumentalmente con quelle povere ragazze fuori di testa che inscenano spogliarelli pubblici, che vanno a protestare nelle Chiese russe suonando il rock provocatoriamente, e dà ragione a quelle squilibrate pur di criticare il Governo russo.
L'Occidente ha appoggiato la ex leader ucraina Timoshenko definendola prigioniera politica quando invece era stata arrestata perché aveva rubato milioni di dollari al suo già povero Paese.
Pericolosi certi giornalisti che vorrebbero l'Occidente più duro, più determinato e, sembrerebbe, anche più aggressivo.
Credo che dia più lustro, e cioè che faccia più neoilluminismo, privilegiare le cose che uniscono invece che quelle che dividono. Una politica della globalizzazione progressista dovrebbe seguire questa impostazione e le linee conseguenti.
In generale non va bene tenere un occhio aperto ed uno chiuso. Ovvero, quando si è pronti a sostenere solo chi e cosa sta dalla propria parte e non si vogliono vedere anche le ragioni degli altri.
Se vogliamo essere coerenti con i principi ed obbiettivi nel giudicare, dovremmo tenere anche presente che oggi, in Ucraina ed in Crimea, siamo di fronte ad un colpo di Stato da un lato, e ad un referendum con un esito plebiscitario, dall'altro lato. E di fronte a precedenti ed a trattati della storia recente e lontana.
Per altro, ricordiamoci, ad esempio, dei passaggi storici di quando gli USA accettarono l'annessione delle isole Hawaii nel 1959. Facciamo i paragoni con gli avvenimenti odierni in Crimea. Lì fu tutto in linea con i principi della democrazia? Fu tutto ineccepibile sul piano formale giuridico e politico internazionale?
Positiva la posizione di tutti i Capi di Stato, Presidente cinese in testa, che hanno invitato le parti alla distensione ed alla moderazione.
Alle classi politiche servirebbe più lungimiranza e più obbiettività nell'interesse reciproco del bene comune e della pace.
Sarebbe auspicabile, per le sorti e nell'interesse di tutta la popolazione mondiale, che l'Occidente capitalistico abbia al potere politico delle altre classi dirigenti non estremistiche ed ideologiste come quelle attuali, ma più moderate e più giuste.
Torino, 22/03/2014                                                                                    prof. G. Pappalardo
*Vedere neoilluminismo.blogspot.it per approfondimenti e argomenti correlati.
** L' Espresso n° 5 del 06/02/2014


APPENDICE
  • San Paolo. Lettera ai Romani, versetti 26 – 32.
  • Platone. La sete di libertà.
San Paolo. (1° secolo d. C.) Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. 28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi del male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.
Platone. ( 4° secolo a. C.) Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.



lunedì 17 marzo 2014


Femminismo. Sessismo secondo il Presidente Napolitano.

Se il Creatore o i Creatori o la Natura con il caso e l’evoluzione, a seconda del credo e delle convinzioni esistenziali di ognuno, avessero voluto l’uguaglianza tra l’uomo e la donna, avrebbero dato ad entrambi lo stesso cervello e la stessa possanza fisica. Oppure, se avessero voluto il primato della donna sull’uomo, avrebbero dato più cervello e più forza fisica alle donne e meno all’uomo.

Le cose in realtà non stanno così. Il cervello dell’uomo ha più materia grigia e pesa 100 grammi di più di quello della donna.

E’ stata smentita scientificamente, con una ricerca condotta da una Università inglese, la tesi secondo cui le donne avrebbero più capacità rispetto all’uomo di fare cose diverse contemporaneamente a causa della maggiore estensione del corpo calloso che hanno nel loro cervello.

Risulta scientificamente che l'uomo ha più capacità a svolgere contemporaneamente cose diverse. Dunque la tesi opposta, che è quella durata per tanti anni, era solo una falsa tesi frutto dall'ideologia femminista.

Del resto, ad esempio, è noto che le donne hanno più difficoltà rispetto gli uomini a parcheggiare la macchina in retromarcia, che sovente si vedono le donne fare strisciare a terra la sciarpa perché non guardano anche nella direzione verso il basso, eccetera.

Riguardo invece alla forza fisica, è ammesso da tutti, femministe e femministi compresi, che l’uomo mediamente ne ha di più.

Il mondo è stato costruito dagli uomini, gli uomini sono stati generati dalle donne.

E’ questa la più grande ed importante capacità delle donne, quella della maternità. La cosa più importante di qualsiasi altra per il genere umano, è quella della procreazione. Senza di questa la nostra specie non sopravviverebbe.

Se la storia ci ha consegnato questi dati di fatto, ciò non è dovuto al maschilismo o alla discriminazione sessuale o al sessismo. E' perché oggettivamente le cose stanno così e vanno di conseguenza.

L'uomo ha più capacità mentali e fisiche rispetto alla donna. Così ha voluto il Creatore, o i Creatori o la Natura.

All'uomo, pur con i limiti e le carenze varie che si ritrova, spetta il primo posto nel creato. Alla donna il secondo posto.

Il volere cambiare questo ordine è un controsenso a scapito del progresso e dell'interesse di tutti, donne incluse.

Detto questo è altrettanto provato che ci sono donne molto in gamba e capaci di svolgere bene anche le più alte e più impegnative mansioni in tutti i campi. Vi sono state e vi sono donne geniali. Per i due generi, sia maschile che femminile, vi sono soggetti sopra la media, e anche purtroppo, sotto la media.
 
Quello che però più conta è la media e quella dell’uomo risulta storicamente e nel presente superiore a quella della donna a tutti i livelli, sia in quello della genialità che in quello della normalità. Così stanno le cose in realtà ed è bene prenderne atto. Se per mera ambizione e vanagloria si vogliono forzare le cose cambiandole in modo innaturale, si è destinati ad avere cattivi risultati.

Per fare un paragone, è come se un allenatore di una squadra di calcio decidesse per ideologia, per egualitarismo e solidarismo, di fare giocare le riserve e mettere in panchina i migliori giocatori. La conseguenza sarebbe, se il presidente non lo licenzia subito, che porterebbe la squadra a retrocessione sicura.
In campo economico, sociale, politico le cose sono ben più serie ed importanti che in campo calcistico. La “retrocessione” in questi campi porta a conseguenze e problemi molto più gravi che scendere in una divisione calcistica inferiore.

D'altra parte per le stesse donne è possibile che rimangano più soddisfatte e contente a svolgere mansioni in cui riescono meglio che invece a mettersi ambiziosamente davanti a compiti più impegnativi col rischio di essere poi insoddisfatte e dispiaciute. Ad esempio, io personalmente, nell'arco della mia carriera di docente, ho visto due volte due colleghe piangere nei corridoi per lo sconforto.

Le tendenze politiche ed intellettualistiche attuali di voler sancire invece l’uguaglianza (ed anche la superiorità) delle donne, sono conseguenza dell’ideologia femminista che predomina da decenni nell'Occidente.

Vedi le “ Quote Rosa”; la dichiarazione del Presidente Napolitano sul “sessismo” in occasione della festa delle donne dell'otto marzo di quest'anno.

Ci vedo una contraddizione. Sessismo invece sarebbe proprio stabilire per legge la spartizione egualitaria al 50% dei seggi. Perché, stando così le cose, essere di sesso femminile diventerebbe una discriminazione, non contro, ma a favore delle donne. A mio parere, a scapito dell'interesse generale di tutti, uomini e donne incluse.

Per chiunque desideri o ambisca occupare posti di comando o comunque dirigere altre persone in ogni contesto, da quello lavorativo a quello politico, sarebbe importante per se stesso e soprattutto per le persone sulle quali eserciterà la funzione dirigente, che sia una persona con le giuste attitudini e qualità personali e professionali per cui possa svolgere al meglio tale compito.

In mancanza di ciò queste persone inevitabilmente faranno male il loro lavoro, che è importante e delicato per definizione.

Facendo male un lavoro in cui si sta al vertice a dirigere e a prendere decisioni importanti, si avranno ripercussioni negative e dannose tanto più grandi quanto di maggior rilievo è la carica ricoperta.

Da qui si capisce quanto sia importante per tutti che ci siano le persone adatte e giuste a svolgere, in particolare, le mansioni di dirigenza. Scegliere per sesso e non per capacità sarebbe un grave errore dovuto dall'ideologia femminista.

Oggi, a causa dell'ideologia femminista, sostenuta e propagandata dai media e dalle comunicazioni, si assiste ad una forte e diffusa tendenza soggettiva fra le donne a volere capeggiare e comandare, tanto in famiglia, come nei posti di lavoro che nella società e nella politica.

La qual cosa di per se potrebbe anche essere positiva ma a condizione che abbiano qualità ed attitudini personali adeguate, in modo da poter dare buoni risultati per tutti.

Il mio giudizio personale, in base alle mie esperienze dirette, è che in realtà purtroppo le cose non stanno così. In generale sono rare le donne che dimostrano di saper fare bene il loro lavoro e di avere una buona professionalità.

L' ho riscontrato sempre in vari ambienti e mansioni, ad esempio, tanto fra le impiegate ai banchi degli uffici postali come fra le dottoresse specialiste negli ambulatori o negli ospedali. E potrei fornire tante testimonianze aneddotiche in merito.

Dovrebbe valere per tutti, uomini e donne, il requisito del saper fare e della professionalità. Sarebbe importante per tutti, e per alcuni in particolar modo, cercare di migliorarsi sotto questo aspetto.

Ma se non se ne ha consapevolezza e coscienza, nessuno si auto corregge e cerca di migliorarsi. Se, al contrario, si tessono le lodi a chi invece avrebbe bisogno di migliorarsi, ancor meno è pensabile che queste persone possano migliorarsi o per lo meno prenderne coscienza.

Questo è quello che accade oggi a causa dell'ideologia femminista. Ci sarebbe bisogno mediamente di una crescita sul piano del saper fare e della professionalità delle donne. Invece, col femminismo, si fa elegia delle donne a tutti i livelli e in tutti i luoghi che più contano e fanno opinione.

Sarebbe interesse di tutti, donne stesse per prime, cambiare questo stato di cose, lasciare l'ideologia femminista e rapportarsi in modo realistico, costruttivo e positivo con la realtà presente.
E' anche vero che le donne hanno generalmente minor equilibrio e più sbalzi di umore. Sono più portate alla litigiosità ed alla polemica. Non che in questo l'uomo abbia affatto tutte le carte in regola.

Sarebbe interesse personale e sociale generale che tutti avessimo più autocontrollo, e, in special modo, chi ne ha più bisogno.

A mio giudizio, noi tutti del genere umano conosciamo solo una minima parte di ciò che sarebbe importante conoscere dell'Universo nel suo complesso e di noi stessi ivi inclusi. Ciò che ignoriamo è moltissimo e di gran lunga maggiore di ciò che conosciamo.

La summa di tutte le scienze e delle tecnologie che possediamo è ancora molto lontana dal livello in cui dovremmo essere per poterci dire conoscitori di noi stessi e dell'Universo. A partire dalla nostra stessa essenza e dalla nostra storia, e dal pianeta su cui viviamo e che diciamo, forse presuntuosamente, essere il nostro.

La nostra civiltà, pur nella sua presuntuosa autovalutazione, è compromessa ed affetta da questa ignoranza e da tutti gli errori che ne derivano.

Dovremmo tutti immergerci in un profondo bagno di umiltà che, allo stesso tempo, dovrebbe avere doppia funzione, di autocritica catartica da un lato e, dall'altro, di spinta e di nuova motivazione alle ricerche in campo scientifico, nel cammino verso nuove e più avanzate civiltà sociali e politiche.

Se invece di migliorarci arretriamo ulteriormente, anche a causa degli effetti dell'ideologia femminista, inevitabilmente avremo peggioramenti sociali generalizzati.

Nella fattispecie, se le femministe, per loro ambizione e vanagloria, vogliono il primato o la parità sull'uomo pur non avendone i numeri, le conseguenze non possono che essere negative e di arretramento per tutti.

Nonostante tutto, la donna resta comunque la cosa più bella, più piacevole ed il miglior dono che l'uomo abbia potuto avere nel creato. Però è certo che, se si abbandona il femminismo, le cose potrebbero migliorare per tutti.

In campo legislativo e nel Diritto di Famiglia, sarebbe bene invece riaffermare che il capo famiglia è l'uomo. L'uomo decide la residenza ed il domicilio familiare. E' il responsabile principale dell'educazione dei figli.
La moglie deve prendere il cognome del marito. Mantenere il cognome da nubile fa individualismo e non famiglia, non piena unione ma diversificazione, distinzione e separazione. I figli portano solo il cognome del padre.

Non condivido la direttiva europea che dice che si debbono poter dare cognomi diversi ai figli, o del padre o della madre indifferentemente, ( pur se sono per l'Europa Unita, per la Banca e l'esercito europei e per la creazione di una nuova lingua: l'europeo). La diversificazione dei cognomi, per me, non fa unione familiare ma distinzione e separazione.

A mio parere, anche all'interno della famiglia, l'unione fa la forza.

17/03/2014                                                                G. Pappalardo