lunedì 2 maggio 2016

Neoilluminismo Progressista. Cause ed effetti malevoli.


Si racconta che, tanti secoli or sono, un re famoso per il suo grande e potente regno e per la sua grande saggezza, scrisse una nuova legge ed emise l'editto per tutto il suo reame.

Questo editto dava ai genitori la facoltà di denunciare il figlio caparbio e ribelle, vizioso e bevitore, irrispettoso verso di loro. Che non ascoltava la loro voce e non si correggeva nemmeno con le punizioni più severe.

Gli anziani del luogo erano preposti a giudicare il giovane ed, in caso di colpevolezza, a condannarlo a morte.

Tutta la popolazione venne a conoscenza di questa nuova legge e ne rimase colpita.

Tanti capirono subito e condivisero l'editto perché pensarono che c'era bisogno di una legge in tal senso per prevenire, fra le tante gravi situazioni e misfatti, quelle causate proprio da persone che fin da giovani erano irrispettosi e ribelli verso i genitori.

Altri invece giudicarono l'editto come una tirannia tremenda e sanguinaria perché giustiziando il giovane non gli si dava la possibilità di cambiare nel futuro e di migliorarsi.

Altri ancora erano contrari perché comunque si sentivano dalla parte del giovane ribelle.

C'erano anche quelli che per principio erano contrari alla pena di morte in ogni caso.

Non si sa se in quel reame vi furono denunce di genitori secondo questa legge e se vi furono processi che si erano conclusi con la condanna a morte del figlio ribelle denunciato dai suoi genitori.

Si sa invece che un altro re, confinante con questo regno, seppe di questa legge e se ne interessò. Meditava ed era dubbioso se fare una legge analoga per il suo regno.

Pensò di parlarne con il re suo vicino che egli stimava per la sua grande saggezza.

Così, in occasione del primo incontro che si presentò, chiese al re di parlargli di quell'editto.

Ed il grande re saggio così parlò al re suo vicino: Questa legge è un bene per un motivo molto importante e per tanti altri motivi altrettanto importanti.

Ossia, con la condanna a morte si dà al giovane ribelle la possibilità di salvarsi l'anima prima di morire, attraverso il suo ravvedimento e pentimento. Sarebbe più probabile invece che se andasse avanti mal vivendo, alla fine della sua vita si perderebbe l'anima.

Infatti è probabile che se lo si lascia vivere per tutti i suoi anni, questi farebbe del male ad una buona parte della gente con cui avrebbe a che fare, compresa la famiglia paterna e quella sua che si sarebbe formata nel futuro.

I tanti altri motivi altrettanto importanti sono dati da tutti i casi in cui altri figli di altre famiglie, potenzialmente assolutamente ribelli ed irrispettosi verso i loro genitori, inibiscono questi comportamenti e si correggono per timore di essere giustiziati.

Il monito è tale da indurli a non seguire le vie del male. Questo sarà bene per loro stessi e per le altre persone che in futuro avranno da condividere con loro.

Infine ancora il re gli domandò: Come mai hai pensato di fare questo editto?

Il grande e saggio re disse: Conosco i problemi del mio popolo. Una parte del male che è stato fatto anche verso chi non ha colpa, è causato da persone così. Mi sta a cuore il bene del mio reame. Per questo bisogna sradicare le cause che provocano effetti malevoli.

Il re suo vicino commentò: Hai ragione, giustiziando un giovane prepotente e stolto si salvano tante anime e si previene tanto male. Penso che farò anche io per il mio reame una legge come la tua.




-Questo racconto richiama alla mente il passo biblico che riguarda una norma particolare che Dio diede agli uomini, nel caso di figli caparbi e ribelli, viziosi e bevitori, che non ascoltano la voce dei genitori.

-Dal Deuteronomio capitolo 21 versetti 18-21. “ …..Sradicherai così il male in mezzo a te, tutto Israele lo saprà e ne avrà timore.” Parola di Dio.

-Il Male semina il male. L'uomo per il Bene, quando vede il male, lo sradica.