domenica 6 ottobre 2013

La  tragedia di  Lampedusa
Necessaria un’altra  politica
L’ultima  tragedia dei migranti a Lampedusa ha visto centinaia di povere vittime che affrontavano un viaggio rivelatosi tragico ma che nelle loro menti doveva essere della speranza di sfuggire dalla disperazione della realtà dei loro Paesi martoriati dalla guerra e dalla miseria e di cercare un’altra vita qui in occidente.
Si è levata alta la voce di sdegno e di grande monito del Papa Francesco : Vergogna! A cui si è aggiunta quella del Presidente Napolitano.
Il Mediterraneo sta divenendo sempre più il mare cimitero di miglia e miglia di persone vittime dell’ingiustizia dell’uomo da un lato e della calamità e del pericolo  che può rappresentare il mare. 
Non si può restare indifferenti di fronte a tante tragedie di cui purtroppo se ne deve prevedere ancora la reiterazione se restano immutate le politiche degli Stati più direttamente coinvolti.
A mio parere il futuro darà ragione a chi prevede un mondo globalizzato democratico e progressista, in cui vigerà anche la libera circolazione di tutti in tutti i Paesi.  Ma per adesso le cose stanno in maniera tanto diversa.
Oggi , per scongiurare il ripetersi di altre analoghe tragedie , l’unica via percorribile è quella della dissuasione a priori dei futuri possibili migranti. A tale scopo, esclusivamente per preservare la vita di quelle persone e non per altri calcoli di convenienza di altro genere, si dovrebbe optare per  un’altra politica che appunto sia di forte deterrenza sia per i migranti che per i trasportatori.
Si dovrebbero prendere accordi con i Paesi di oltre mare da cui partono queste mal sicure carrette  stracariche di questa povera gente. Questi Paesi dovrebbero farsi parte attiva nel bloccare ed impedire questi viaggi alla partenza. L’ Italia dal suo lato dovrebbe assumere una politica di fermezza. Cioè dovrebbe riportare indietro nei Paesi frontalieri  tutti i migranti arrivati salvo quelli dichiarabili profughi di guerra e perseguitati secondo il diritto internazionale. Sequestrare e demolire tutte le imbarcazioni catturate utilizzate dai trasportatori. Dare assistenza sanitaria in mare ma contemporaneamente rimorchiarli  e riportarli nei porti di provenienza  dove le imbarcazioni si devono demolire.
In questo l’Europa dovrebbe contribuire e  finanziare adeguatamente col Frontex queste operazioni.
Riguardo alla politica più in generale dell’emigrazione, io sono per lo ius soli , ovvero  dare la contestuale  nazionalità italiana a chi nasce in Italia da genitori regolarmente residenti. Poi l’eventuale doppia nazionalità dovrebbe dipendere solo dallo Stato di provenienza del padre se dal suo lato la concede autonomamente.
Altra questione è la presenza degli zingari sul nostro territorio. Posto come dato di fatto che queste persone vivono esclusivamente di furti ed accattonaggio, io sono per mandarli via tutti, salvo chi dimostra con documentazione e con i versamenti INPS di lavorare regolarmente da almeno 3 anni. Non è per niente condivisibile che il nostro Stato paghi un mensile per ogni figlio nato a costoro. Che si permetta, per ragioni di convenienza pur fondate, che questi quando vanno nei pronto soccorso degli ospedali sono subito serviti scavalcando la coda di noi che paghiamo le tasse e i contributi sanitari. Questa gente dovrebbe essere tutta espulsa dal nostro territorio nazionale e i loro campi e baracche dovrebbero essere tutti demoliti.
Torino 06/10/13                                                         prof. G. Pappalardo


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