martedì 7 agosto 2018


“ si contaminarono con le loro opere, si macchiarono con i loro misfatti. L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso; " ( Bibbia Salmo 106: 39-40).

Anche oggi il popolo di Dio è contaminato in opere ed è macchiato di misfatti.

Un quotidiano che, manco a dirlo, è a favore dei lgbt, il 6-8-18 ha pubblicato che in Italia ci sarebbero quasi la metà dei cristiani praticanti che sono a favore delle leggi sull'aborto e sulle unioni gay.

Ai tempi a cui si riferisce il nostro salmo, certi ebrei sacrificavano i loro figli al dio pagano Moloch.

Oggi con l’aborto si sacrificano i nascituri al dio del proprio egoismo.

Quanto ai gay, questi c'erano già fin dai tempi di Sodoma e Gomorra, e lì furono bruciati.

Quelli di oggi arrostiranno all'inferno se non si convertono e non commettono più fornicazione.

Giacché Dio ordinò per loro la pena di morte nella legge che diede a Mosè.

Ecco questi cristiani che oggi praticano o condividono questi misfatti: aborto, gaysmo; 
rappresentano una buona parte di quel popolo che sta in orrore a Dio, come dice il salmo.

Cambiano le epoche ma gli orrori e gli abomini, restano gli stessi.

Oggi, come allora, tanti sono convinti di essere nel giusto, pur  contravvenendo alla Parola di Dio.

Prima, a quei tempi, ai tempi a cui si riferisce il salmo, non ascoltavano i profeti.

Oggi, o non conoscono la Bibbia oppure la ritagliano a loro piacimento o addirittura si inventano cose loro che palesemente contraddicono la Parola di Dio scritta nella Bibbia, e dicono, di fatto, che le cose che sostengono loro corrispondono alla volontà del Signore.

Dicono che Dio è amore. Ed è vero. Ma Dio ama che si uccidano i figli nel grembo materno? Ed amerebbe anche chi si accoppia contro natura, come Egli la creò? 

Ricordo, agli abortisti, che nel quinto comandamento disse di non ammazzare; e ricordo, ai gaysti, che nel sesto comandamento disse di non fornicare, o commettere atti impuri.

Faccio anche presente che la Sua Legge ha previsto la pena di morte disciplinandola caso per caso.

Chi dice che Gesù cancellò o cambiò  determinati leggi decreti e precetti, attribuisce alla legge dell'amore  dei significati e delle valenze che non ci sono.

Gesù non cancellò un iota della legge e, riguardo alla questione della pena di morte, si dichiarò a favore della pena di morte per i figli che oltraggiano i genitori.

Quando Gesù difese l’adultera e non la fece lapidare, non cancellò né cambiò quella legge. Le disse alla fine: gli altri non ti hanno condannata, non ti condanno nemmeno io. Va e non peccare più.

La Sacra Scrittura dice che è abominevole accoppiarsi con qualcuno dello stesso sesso. E che si devono condannare a morte entrambi, e il loro sangue ricada su di loro.

Non risulta che Gesù abbia cambiato quella legge né che abbia abolito in generale la pena di morte.

La giustizia di Dio è infallibile e perfettissima, così come il suo amore è infinito.

Guai all'uomo che suscita la sua ira; beato l'uomo che segue le sue vie.

Alleluia! Alleluia! Viva Cristo Re!

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