giovedì 18 gennaio 2018


"Figlio d'uomo, dì al sovrano di Tiro: Così dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e tu sei giunto a dire: Io sono un dio(.) Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai fatto del tuo cuore un cuore divino, ecco, io mando contro di te i più feroci popoli stranieri(.) Ti faranno scendere negli inferi, e morirai di morte violenta, in fondo al mare".
(Bibbia Ezechiele 28: 2. ; 6-7. 8).
Tiro era una grande, potente e ricca città sul Mediterraneo. Fu distrutta da Nabucodonosor nel 585 a.C. E   lì vi trovò la morte il sovrano. Poi, nel 332 a.C. , più di due secoli dopo la profezia di Ezechiele, Alessandro il macedone  distrusse di nuovo Tiro. Tiro  non fu mai più riportata alla sua originaria grandezza. E, come dice la profezia, ancora oggi, nel luogo della antica e potente Tiro, i pescatori stendono le loro reti sugli scogli. La Tiro di cui parla la profezia biblica non fu più ricostruita. Sono rimasti i ruderi. In linea con la profezia di Ezechiele, la attuale piccola città che porta il nome di Tiro, ma non la grandezza e  l'importanza  della Tiro biblica, non rappresenta la ricostruzione degli antichi palazzi, né l’impianto urbanistico e topografico. Quindi non si può affermare che la attuale Tiro sia la ricostruzione della Tiro di 24 secoli fa. Per altro, la Tiro odierna nel 2006 ha subito ingenti danni nel conflitto tra Israele ed Hezbollah. Le profezie bibliche di ogni tempo, comprese quelle ancora attuali, vanno prese sempre con grande fede e timore. Ricordarsi anche che, come disse San Pietro, mille anni per l'uomo sono come un giorno per il Signore. Beato l'uomo che teme il Signore e segue con amore le Sue vie: incontrerà i favori della  Sua infinita potenza ed il  Suo infinito amore! Viva Cristo Re!


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