Esprimo la mia solidarietà personale alla dottoressa De Mari
Silvana per la persecuzione, di
cui è vittima senza colpa, da parte delle lobby gay.
La dittatura del pensiero unico colpisce a 360° come una bestia
satanica forsennata.
Domani 18 luglio 2018, subirà un
primo processo presso il Tribunale di Torino denunciata per
diffamazione e per disegno criminoso.
Una denuncia tanto infondata quanto frutto di menti, a dir poco,
intolleranti e perverse.
Fra le tante contraddizioni presenti in questa turpe vicenda, è
impressionante giuridicamente che la presunta diffamazione e l’ancora
più incredibile ‘disegno criminoso’ non riguardano alcuna
persona specifica, ma genericamente ‘ le persone a tendenza
omosessuale’.
Cioè è più che chiaro ed esplicito che le lobby gay non ammettono
nulla che non sia meno che un elogio generale ed un panegirico verso
la loro condizione di omosessuali.
Non ammettono nulla che non garbi ai loro gusti. Anche se si parla di aspetti medici scientifici.
Del resto hanno depositato in Parlamento da anni la proposta di legge
Scalfarotto, secondo la quale si dovrebbero comminare da 2 a 6 anni
di carcere agli omofobi. Ossia alle persone che, per esempio, sono
contrarie alle adozioni dei bambini da parte di coppie gay.
Condivido il neologismo ‘gaystapo’, perché con questo neologismo
si sottintende che le lobby gay fanno parte della nuova ghestapo.
Auguro alla dottoressa
De Mari che possa trovare nei due processi che affronterà, uno domani a Torino ed un altro più avanti a Roma, due
giudici obbiettivi e non ideologizzati.
Viva Cristo Re!