A tutti i soggetti politici
che competono nelle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018
sfugge
il nocciolo della questione dell’infelicità diffusa nella gente e
delle correlate contraddizioni sociali ed economiche di base.
Bisogna che l’uomo riprenda
a fare l’uomo e la donna ritorni a fare la donna.
Il
modernismo, con le sue false ideologie – qui in particolare il
femminismo con la conseguente rivoluzione ghiunaica - ha stravolto
il senso giusto delle cose.
L’uomo
si sente realizzato e felice nella sua famiglia di cui ne sia il
capo, il padre che provvede al mantenimento materiale e ne regge
la moralità.
La
donna si sente felice e realizzata nella maternità e nella famiglia
di cui è la madre e ne costituisce il centro affettivo.
Ci vorrebbe un cambiamento di
base sociale ed economico finalizzato alla pace ed all’armonia familiare e sociale.
La famiglia patriarcale con
l’uomo che ne è capo e lavora e la moglie che è un aiuto adatto a
lui.
L’uomo lavori e la donna curi la famiglia e la casa.
Con
le donne a casa si libererebbero tanti posti di lavoro che adesso
sono occupati da donne. Si ridurrebbe di tanto la disoccupazione.
Ci vorrebbe una struttura
salariale e di assegni familiari con cui si possa vivere nella
famiglia monoreddito.
Ho
pubblicato, in questo stesso blog, degli articoli a riguardo e in
questo senso.
Bisognerebbe che ci sia il
salario minimo per legge di 1500 euro netti al mese. L’assegno
familiare mensile di 600 euro netti per la
moglie a carico. 300 euro netti di assegno per ogni figlio a carico.