La tragedia di
Lampedusa
Necessaria
un’altra politica
L’ultima
tragedia dei migranti a Lampedusa ha
visto centinaia di povere vittime che affrontavano un viaggio rivelatosi
tragico ma che nelle loro menti doveva essere della speranza di sfuggire dalla
disperazione della realtà dei loro Paesi martoriati dalla guerra e dalla
miseria e di cercare un’altra vita qui in occidente.
Si è
levata alta la voce di sdegno e di grande monito del Papa Francesco : Vergogna!
A cui si è aggiunta quella del Presidente Napolitano.
Il
Mediterraneo sta divenendo sempre più il mare cimitero di miglia e miglia di
persone vittime dell’ingiustizia dell’uomo da un lato e della calamità e del
pericolo che può rappresentare il mare.
Non si
può restare indifferenti di fronte a tante tragedie di cui purtroppo se ne deve
prevedere ancora la reiterazione se restano immutate le politiche degli Stati
più direttamente coinvolti.
A mio
parere il futuro darà ragione a chi prevede un mondo globalizzato democratico e
progressista, in cui vigerà anche la libera circolazione di tutti in tutti i
Paesi. Ma per adesso le cose stanno in
maniera tanto diversa.
Oggi ,
per scongiurare il ripetersi di altre analoghe tragedie , l’unica via
percorribile è quella della dissuasione a priori dei futuri possibili migranti.
A tale scopo, esclusivamente per preservare la vita di quelle persone e non per
altri calcoli di convenienza di altro genere, si dovrebbe optare per un’altra politica che appunto sia di forte
deterrenza sia per i migranti che per i trasportatori.
Si
dovrebbero prendere accordi con i Paesi di oltre mare da cui partono queste mal
sicure carrette stracariche di questa
povera gente. Questi Paesi dovrebbero farsi parte attiva nel bloccare ed
impedire questi viaggi alla partenza. L’ Italia dal suo lato dovrebbe assumere
una politica di fermezza. Cioè dovrebbe riportare indietro nei Paesi
frontalieri tutti i migranti arrivati
salvo quelli dichiarabili profughi di guerra e perseguitati secondo il diritto
internazionale. Sequestrare e demolire tutte le imbarcazioni catturate
utilizzate dai trasportatori. Dare assistenza sanitaria in mare ma
contemporaneamente rimorchiarli e riportarli
nei porti di provenienza dove le
imbarcazioni si devono demolire.
In
questo l’Europa dovrebbe contribuire e finanziare adeguatamente col Frontex queste
operazioni.
Riguardo
alla politica più in generale dell’emigrazione, io sono per lo ius soli ,
ovvero dare la contestuale nazionalità italiana a chi nasce in Italia da
genitori regolarmente residenti. Poi l’eventuale doppia nazionalità dovrebbe
dipendere solo dallo Stato di provenienza del padre se dal suo lato la concede
autonomamente.
Altra
questione è la presenza degli zingari sul nostro territorio. Posto come dato di
fatto che queste persone vivono esclusivamente di furti ed accattonaggio, io
sono per mandarli via tutti, salvo chi dimostra con documentazione e con i
versamenti INPS di lavorare regolarmente da almeno 3 anni. Non è per niente
condivisibile che il nostro Stato paghi un mensile per ogni figlio nato a
costoro. Che si permetta, per ragioni di convenienza pur fondate, che questi
quando vanno nei pronto soccorso degli ospedali sono subito serviti scavalcando
la coda di noi che paghiamo le tasse e i contributi sanitari. Questa gente
dovrebbe essere tutta espulsa dal nostro territorio nazionale e i loro campi e
baracche dovrebbero essere tutti demoliti.
Torino
06/10/13 prof.
G. Pappalardo
Blog : neoilluminismo.blogspot.it